E le montagne diventano anche più affascinanti se intorno alle loro cime è nata qualche leggenda.
Come quella del monte Carpegna, ad esempio, che da sempre è dedicato al culto della Vergine.
Tra i pascoli del monte, un giorno, due pastorelli furono aiutati dall'intervento miracoloso della Madonna.
Una immagine fu trovata appesa ad un faggio dopo l'apparizione e si volle trasportarla a valle, in paese, per poterla onorare a dovere.
Miracolosamente il giorno dopo l'immagine sacra si trovava di nuovo sul faggio.
Il santuario ieri e oggi.
Era segno che si doveva erigere un santuario in quel luogo e dedicarlo alla Vergine, che da allora sul Carpegna è la Vergine del Faggio.
La chiesa che esisteva già nel 1200, come testimoniano documenti, fu ben diversa da com'è attualmente; anticamente fu una semplice celletta e venne anche chiamata Eremo di Santa Maria della Cella.
L'intervento di ristrutturazione più recente risale al secondo dopoguerra: in questa occasione vennero ampliati i vecchi locali, vennero costruiti un portico per l'accesso separato all'eremo ed un nuovo campanile al posto dell'antica celletta.
Questi interventi hanno purtroppo portato alla completa distruzione dell'antico originario edificio del XIII° secolo.
La statua lignea della Madonna
Nel santuario è conservata una statua lignea della Madonna, probabilmente antica quanto la celletta.
Alcune testimonianze del 1578, sulla necessità di un suo restauro, ce la fanno datare sicuramente molto prima di quella data.
Un pò di storia...
La vetta più alta del Montefeltro, Monte Carpegna (m. 1415), presenta in una insenatura del suo vasto altopiano una piccola Chiesa con annesso Eremo dedicata alla Madonna del Faggio.
Non si hanno informazioni circa la sua origine e il motivo che determinò una sentita devozione e venerazione della sacra statua scolpita su legno di faggio.
Le notizie più antiche, dedotte da alcuni Atti notarili del 1205, parlano di una chiesetta, detta "S. Maria della Cella in Monteboaggine", affidata ai Benedettini dell'Abbazia di S. Maria in Mutino, l'attuattuale Monastero di Piandimeleto.
Nel I 574, dagli Atti della Visita Pastorale di Mons. Girolamo Ragazzoni, risulta che l'Abbazia e le sue dipendenze erano passate al Clero secolare e che la suddetta "CeIla" del Monte Carpegna, riscuoteva un considerevole pellegrinaggio, tanto da autorizzare la celebrazione della S. Messa almeno una volta al mese e in tutte le festività Mariane. Già in quel periodo, come confermato dalla Visita del vescovo Sormani, vi abitavano, nei pressi, un Rettore, un converso e alcuni addetti.
Nel 1635 venne definitivamente affidata, assieme all'Abbazia del Mutino, al Capitolo Feretrano, che ne assicurò la custodia alla presenza di un Eremita.
La Chiesetta, dotata anche di alcuni beni, subì nel corso dei secoli modifiche e lavori di ampliamento, come la costruzione del Campanile e negli anni del I 950 la ristrutturazione dei vecchi locali adiacenti, con l'aggiunta di un portico che unisce l'ingresso della Chiesa a quello dell'Eremo.
In questi anni tutta la zona, prima sfruttata soprattutto dalla pastorizia è diventata ora meta di turismo, invernale: con l'installazione di due sciovie, ed estiva per ossigenazione.
Questo afflusso di turisti, che amano anche visitare e pregare dinanzi alla venerata Immagine, ha suscitato nuove esigenze sia pastorali che di ristrutturazione dei locali.
Così nel 1997, con l'apporto di numerosi benefattori, si iniziarono importanti restauri al Santuario e all'intero complesso dei locali per rendere, come vivamente voluto dal Vescovo Rabitti, il tutto -anche con decorosa recinzione - un luogo di rispettoso eremitaggio di raccoglimento e preghiera, che non può essere trasformato in sola area vacanziera.
Ciò ha portato anche ad un ampliamento della strada di accesso e dei piazzali, così da collegare l'Eremo al servizio di ristoro presente nelle vicinanze, ma sempre nel rispetto dell'area religiosa.
Attualmente il servizio religioso è assicurato dal Parroco della Parrocchia di Monteboaggine, nella cui giurisdizione è inserito lo stesso Santuario.
La festa più grande, che vede un afflusso rilevante di pellegrini, si celebra la domenica dopo l'Assunzione, come da antichissima consuetudine.
Il Santuario è pronto nella sua rinnovata bellezza per essere valorizzato dai pellegrini che vogliono recarvisi a pregare, a meditare, a confessarsi, a ritrovare il silenzio e il raccoglimento.
Dinnanzi al Santuario è stata posta una pregevole "Via Crucis" opera dello Scultore Paolo Soro, cosi da costituire una ideale via di meditazione e di accesso alla chiesa.
Nel Santuario poi sono stati posti sei pregevoli affreschi opera del Pittore Max Radicioni che illustrano i fatti principali della vita di Maria SS.ma.
Adiacente al Santuario c'è l'Eremo vero e proprio: cioè alcune stanze per chi vuole ritirarsi in preghiera, usufruendo dei locali predisposti allo scopo. Per accordi, basta telefonare al Diacono Leonardo cell. 3494076990.
Si spera di poter attrezzare anche un'area per soggiorni giovanili di formazione e di campi scuola. Webcam dal Santuario
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